F-gas: il patentino non serve più? Cosa cambia con la proposta del RE 517/2014
- 20 Giugno 2023
- E-Lab Formazione
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Negli ultimi mesi si sente spesso parlare (tragicamente) delle nuove regole europee relative alla stretta sui gas fluorurati (f-gas), che potrebbero portare a una vera e propria rivoluzione nel mondo della refrigerazione e della climatizzazione.
Cosa comporta davvero la riduzione delle emissioni di gas fluorurati? Il patentino F-Gas non serve più? La risposta è no, il patentino servirà, eccome! Chiariamo bene la situazione.
Cosa dice il nuovo regolamento sui gas fluorurati?
Il Parlamento dell’Unione Europea ha approvato, lo scorso 30 marzo 2023, la proposta di modifica del Regolamento europeo sui gas fluorurati, che potrebbe modificare la direttiva UE 1937 del 2019 e abrogare il regolamento del 2014 n. 517.
L’obiettivo di tale decisione è quello di limitare il più possibile l’utilizzo di gas responsabili dell’effetto serra e, dunque, favorire la scelta di opzioni più eco-friendly, in linea con le decisioni dei protocolli sul clima emanati negli scorsi anni, tra cui quello di Montreal e l’emendamento di Kigali.
Con l’idea di giungere alla neutralità climatica entro il 2050, il Parlamento ha deciso di rafforzare i controlli riguardo il commercio di f-gas, soprattutto a causa del traffico illegale di tali prodotti.
Di conseguenza, sono stati modificati i termini per l’immissione dei prodotti che ne contengono una certa quantità all’interno. L’idea è quella di lavorare, dove possibile, su soluzioni alternative a questi prodotti lesivi dell’ambiente e favorirne altri migliori sia dal punto di vista inquinante che da quello economico.
Cosa aspettarsi in futuro?
Attualmente è in corso un negoziato tra il Parlamento, il Consiglio e la Commissione europea, i quali puntano al graduale blocco dell’utilizzo dei gas fluorurati e ad intraprendere una linea direttiva molto simile allo European Green Deal, nato a seguito del protocollo di Montreal.
Certamente, la strada da percorrere è molto lunga e i gas refrigeranti non saranno eliminati dal mercato da un momento all’altro: secondo le stime, si potrebbe arrivare al 2050 a una riduzione quasi totale degli HFC, ossia gli idrofluorocarburi (a oggi, in base al regolamento 517/2014, i limiti di commercializzazione degli HFC si aggira intorno al 21%).
Quando si parla di gas a effetto serra è opportuno tenere conto dei valori di GWP, sia a breve che a lungo termine, in quanto gli effetti possono essere differenti in base al periodo temporale di riferimento, motivo per cui dovrebbe essere posta l’attenzione sui livelli di riferimento attuali e futuri.
Il GWP indica il Global Warming Potential, cioè il potenziale di riscaldamento globale di un gas ad effetto serra rispetto a quello dell’anidride carbonica. Maggiore è il suo valore, maggiori sono gli effetti negativi di quella sostanza sul pianeta. Tale indice viene calcolato tenendo come riferimento 1 kilogrammo di anidride carbonica per 100 anni e considerando il valore di CO2 uguale a 1.
In funzione delle conseguenze che tali sostanze apportano alla situazione climatica, è altresì fondamentale garantire un utilizzo corretto di tali gas refrigeranti da parte dei lavoratori che maneggiano attrezzature contenenti f-gas quotidianamente. È fondamentale che tutti gli operatori ricevano una formazione adeguata e completa in relazione ai gas utilizzati in questo periodo e alle alternative future.
Il possibile calendario delle proposte di modifica
Giunta in parlamento, la proposta di modifica della Commissione europea è stata analizzata a fondo e Bas Eickhout, relatore della commissione per l’ambiente, la salute pubblica e la sicurezza alimentare dell’Unione Europea (ENVI), ha presentato una prima versione della bozza come risposta alle proposte della Commissione.
E’ stato messo a punto un calendario che definisce i termini entro cui le modifiche verranno rese ufficiali. Le date da tenere a mente sono le seguenti:
- 1° gennaio 2024
- divieto uso gas fluorurati per nuovi refrigeratori e freezer fissi commerciali nuovi a gruppo incorporato;
- divieto di utilizzo di gas fluorurati ad effetto serra con un GWP pari o superiore a 2.500 anche per le apparecchiature destinate ad applicazioni intese a raffrescare prodotti a temperature inferiori a –50°C.
- 1° gennaio 2025
- divieto di utilizzo di gas fluorurati in nuove apparecchiature per la refrigerazione domestica
- divieto di utilizzo di gas fluorurati in apparecchiature nuove residenziali di condizionamento d’aria e pompe di calore plug-in a gruppo incorporato
- divieto di utilizzo di gas fluorurati in sistemi monosplit contenenti meno di 3 kg di gas fluorurati a effetto serra (secondo il relatore tali impianti potranno utilizzare propano)
- 1° gennaio 2027
- divieto di utilizzo di gas fluorurati in sistemi di tipo split di capacità nominale fino a 12 kW, tranne se necessari per rispettare le norme di sicurezza nazionali (secondo il relatore tali impianti potranno utilizzare propano)
- divieto di utilizzo di gas fluorurati con GWP pari o superiore a 750 in sistemi split di capacità nominale tra 12 e 200 kW, tranne quando richiesto per soddisfare gli standard di sicurezza
- divieto di utilizzo di gas fluorurati in sistemi split di capacità nominale superiore a 200 kW. (secondo il relatore tali impianti potranno utilizzare ammoniaca o CO2)
- divieto di utilizzo di gas fluorurati per il trasporto refrigerato in furgoni, autocarri e rimorchi, navi e container frigoriferi.
Attraverso tali misure, l’obiettivo è giungere al divieto totale degli HFC nel 2049 e quindi a 0 emissioni da HFC.
Gas refrigeranti: quali sono e a cosa servono
Ricapitolando, i gas fluorurati rappresentano una tipologia di gas creata artificialmente e possono essere utilizzati in diversi ambiti. Sebbene vengano spesso utilizzati nel settore elettrico ed elettronico come isolanti, il loro maggiore utilizzo è come refrigeranti per pompe di calore e impianti di condizionamento d’aria.
Ne esistono 3 principali tipologie:
- idrofluorocarburi (HFC)
- esafluoruro di zolfo (SF6)
- perfluorocarburi (PFC)
Sono considerati gas serra molto potenti, in base al loro valore di GWP. In ogni caso hanno un effetto sul riscaldmaento globale che può essere oltre 20.000 volte maggiore di quello della CO2 (anidride carbonica).
Grazie al regolamento 517/2014, a partire dal 2025, il gas R410 non potrà più essere utilizzato in impianti di climatizzazione con carica inferiore a 3kg.
Attualmente, in mercato sono disponibili sia condizionatori prodotti anni fa che contengono questa tipologia di gas, sia climatizzatori di nuova generazione che, invece, utilizzano il gas R32 con un valore di GWP pari a 675, nettamente meno inquinante del primo, che invece ha un indice GWP di 2088.
Una valida alternativa già in commercio ma “nuova” rispetto alle altre tipologie di gas è il gas R290 (Propano refrigerante) con un GWP di 3.
Se vuoi approfondire la normativa relativa al mondo F-Gas e ai tipi di gas utilizzati, leggi questo articolo.
Cosa cambia con le modifiche del Regolamento F-Gas?
Le modifiche accennate all’inizio di questo articolo hanno conseguenze non indifferenti.
Infatti, ciò comporterebbe un notevole cambiamento in relazione ai gas a disposizione per gli impianti di refrigerazione, in quanto sarebbero bannati definitivamente tutti i gas artificiali, a causa del loro elevato livello di GWP e rimarrebbero a disposizione solo i gas naturali, ad esempio l’ammoniaca. Quest’ultima, però, risulterebbe particolarmente tossica, per cui difficilmente sarà utilizzata come refrigerante del futuro.
Ciò si traduce in un ammodernamento di massa dei condizionatori attualmente esistenti, siano essi in ufficio o in casa, perché non più idonei a ospitare una diversa tipologia di gas.
Secondo le stime, circa l’80% dei condizionatori dovrà essere sostituito. A tal proposito, sarà oltretutto necessario verificare se sia solo il condizionatore in sé a dover cambiare o se ci sia la necessità di operare anche sull’intero impianto.
Ciò dipende dalla tipologia di gas che l’UE confermerà di utilizzare: ognuno di essi ha caratteristiche differenti, e come tali, necessitano di progettazione diversa, a partire dalla tipologia e dal materiale di cui sono fatti gli impianti.
Al momento, dopo il ban definitivo di alcuni anni fa al gas R410A, le alternative più performanti sono l’R32, anch’esso artificiale ma con un grado di inquinamento molto minore rispetto al primo, l’R290 (propano) oppure l’ammoniaca.
Il patentino F-Gas servirà ancora?
La risposta è sì e il motivo è semplice. Il patentino, infatti, non riguarda direttamente la tipologia di gas fluorurato impiegato. Per essere più chiari, il patentino, così come la Certificazione azienda, qualificano l’operatore e l’azienda a svolgere attività di installazione e manutenzione su attrezzature contenenti gas fluorurato, indipendentemente dallo specifico tipo di gas impiegato.
Non solo. Un’adeguata formazione degli operatori che maneggiano gas fluorurati è indispensabile per poterne garantire il corretto utilizzo. Probabilmente, modificando i gas utilizzati, sarà necessario essere aggiornati e formati sulle nuove tipologie per poter svolgere la propria attività nel rispetto della normativa e dell’ambiente.
Sicuramente, dunque, le certificazioni F-Gas non verranno abolite, ma modificate e rinnovate per essere al passo con il contesto quotidiano.
Conclusioni
In conclusione, di questa situazione normativa ancora instabile e temporanea, avremo risposte nel prossimo futuro. Nel frattempo, in attesa della decisione definitiva, l’unica cosa certa è che si può continuare a operare su apparecchiature contenenti prodotti a effetto serra, solo se in possesso del Patentino e della Certificazione f-gas.