DVB-T2: cos’è, cosa cambia e quando arriva il nuovo digitale terrestre?
- 30 Maggio 2024
- E-Lab Formazione
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Nel mondo degli impianti TV ci sono dei significativi passi in avanti per quanto riguarda lo standard di trasmissione e il passaggio al DVB-T2. Vediamo insieme la data di rilascio e cosa comporta effettivamente questo cambiamento.
Cos’è il DVB-T2?
Il DVB-T2 è l’ultima generazione dello standard per la trasmissione di contenuti tramite il digitale terrestre, versione migliorata ed evoluta del sistema DVB (Digital Video Broadcasting). L’aggiornamento consente trasmissioni più performanti, che arrivano a contenuti in alta definizione (8K).
Tra i vantaggi del nuovo standard DVB T-2 ci sono sicuramente la predisposizione per l’ultra alta definizione, la trasmissione di un segnale più pulito e la possibilità di coprire distanze maggiori tra l’antenna ricevente e il ricevitore che trasmette l’immagine. Inoltre, il DVB-T2 supporta i sistemi MiMo: in questo modo si possono gestire più flussi di dati in entrata e in uscita.
Infine, il nuovo standard di trasmissione rappresenta un passaggio cruciale per l’implementazione del 5G su larga scala. Dal 1° gennaio 2020, infatti, sono iniziati i lavori per liberare le frequenze della banda a 700 MHz, finora occupata da alcuni canali televisivi, secondo quanto stabilito dal decreto ministeriale 8 agosto 2018, in modo da poterla destinare al 5G.
Del DVB T2 si è iniziato a parlare concretamente già dal 2017, sebbene il consorzio europeo che si occupa delle modalità per la trasmissione televisiva digitale, ha iniziato a proporlo dal 2006.
Cosa sta cambiando?
Questa nuova tecnologia, ormai non più così nuova, sta finalmente trovando spazio nello scenario attuale della trasmissione dei canali tv.
Nell’ultimo anno c’è stata una vera e propria spinta all’attuazione di questo standard di trasmissione e a partire ufficialmente con l’utilizzo sarà la Rai.
L’implementazione del nuovo standard di trasmissione DVB-T2, infatti, è partito con il primo test programmato per la notte tra il 27 e il 28 maggio. Questo test coinvolge il cosiddetto “MUX B“, un contenitore di canali, per verificare se i sistemi di trasmissione riescono a raggiungere la banda massima di 37 Mbit al secondo, quasi il doppio dei 20 Mbit disponibili con il DVB-T di prima generazione.
Di MUX B, attualmente, fanno parte Rai 4 , Rai 5, Rai Scuola, RaiPlay, Rai Radio 2, RaiPlay Sound, Rai 1 HD, Rai 2 HD, Rai 3 HD, Rai Premium HD, Rai Gulp HD, Rai Yoyo HD, Rai Storia HD, Rai Sport, RTV San Marino.
Quando sarà effettivo il passaggio al DVB-T2?
Se tutto andrà come previsto, ulteriori test saranno effettuati nelle prossime settimane in vista del cambio definitivo di tecnologia per il MUX B, previsto per il 28 agosto 2024, anticipando le scadenze legislative che fissavano questo passaggio per settembre.
La transizione al DVB-T2 è stata anticipata già alcuni mesi fa, a gennaio, dal direttore delle tecnologie della RAI, Stefano Ciccotti. Questa transizione permetterà alla Rai di sfruttare una banda dati quasi raddoppiata, migliorando la qualità delle trasmissioni e consentendo il “simulcast” di alcuni canali, ovvero la trasmissione simultanea dello stesso canale su due MUX diversi, uno con il vecchio standard DVB-T e uno con il nuovo DVB-T2. Questo permetterà di testare la nuova tecnologia senza interrompere il servizio per chi possiede TV non compatibili con il DVB-T2.
Cosa comporta per le famiglie? Come verificare la compatibilità?
Secondo un rapporto di Auditel (aggiornato ad aprile 2023), circa 6 milioni di famiglie italiane (una su quattro) non hanno una TV compatibile con il DVB-T2, contando oltre 14 milioni di apparecchi non conformi. Questi numeri probabilmente potrebbero portare a nuovi Bonus TV per incentivare la sostituzione dei vecchi televisori.
Verificare la compatibilità del proprio televisore con il DVB-T2 è davvero molto semplice. Basterà sintonizzarsi sui canali 558 (Rai Sport HD) o 100 e 200 (per il Test HEVC Main10). Se i canali sono visibili, la TV è pronta per il nuovo standard.
Generalmente, le tv vendute dal 2017 in poi sono compatibili, mentre quelli acquistati precedentemente potrebbero avere problemi a visualizzare i canali con il DVB-T2, necessitando di un decoder.
Conclusioni
Il passaggio al DVB-T2 rappresenta un’evoluzione del precedente switch-off dall’analogico al digitale completato nel 2012 e richiede aggiornamenti tecnologici significativi per garantire la continuità del servizio televisivo agli utenti italiani.
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