Cos’è la Dichiarazione di conformità e come si compila? [Scarica il pdf]
- 26 Gennaio 2023
- E-Lab Formazione
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Hai appena terminato i lavori di installazione di un nuovo impianto oppure hai apportato modifiche ad un impianto esistente e devi rilasciare la Dichiarazione di conformità (DiCo)? Scopri come compilare i documenti necessari e per quali impianti deve essere redatta la DiCo.
Cos’è e da cosa è composta la dichiarazione di conformità?
Qualora non lo sapessi, la Dichiarazione di Conformità è il documento che deve essere compilato e firmato dal Responsabile Tecnico e depositato presso lo sportello unico dell’Edilizia.
Si tratta di una certificazione obbligatoria che deve essere compilata dopo aver installato un nuovo impianto o dopo aver apportato modifiche ad un impianto già esistente.
L’obiettivo della Dichiarazione è certificare che l’impianto rispetti i requisiti definiti dalla legge e dalle specifiche norme di natura tecnica.
In realtà, non parliamo di un unico documento: insieme al modulo che certifica la conformità, è necessario allegare un insieme di altre documentazioni.
Perché è obbligatoria?
La Dichiarazione di conformità è stata resa obbligatoria per la prima volta nel 1990 con la legge 46/90. Prima di allora, non era previsto certificare gli impianti, motivo per cui ancora oggi molti impianti realizzati prima degli anni ‘90 non hanno nessun tipo di documentazione.
Nel 2008, il Decreto Ministeriale 37/08 ha abrogato la Legge 46/90, ma ha mantenuto obbligatoria la compilazione della DiCo, modificandone alcuni dettagli, ossia:
- l’obbligo di compilazione della Dichiarazione di conformità per tutti gli impianti, in quanto non esiste più alcuna differenza tra impianti ad uso industriale e ad uso civile;
- la possibilità di richiedere la Dichiarazione di Rispondenza (DiRi) per gli impianti realizzati prima del 2008, in assenza di DiCo.
Ci sono alcuni casi, però, in cui la Dichiarazione di Conformità non deve essere compilata. Ad esempio, in caso di manutenzione ordinaria oppure dopo aver effettuato semplici verifiche o controlli dell’impianto.
Per quali impianti deve essere realizzata la Dichiarazione di Conformità?
La dichiarazione di conformità è obbligatoria per:
- Impianti elettrici;
- impianti elettronici e radiotelevisivi;
- impianti di riscaldamento
- impianto di ventilazione per i locali
- impianti di climatizzazione, di condizionamento e di refrigerazione
- impianti idrici e sanitari
- impianto per la cottura ed evacuazione fumi (canna fumaria)
- impianti per la distribuzione e l’utilizzazione di gas
- impianti di sollevamento (scale mobili, montacarichi,ascensori)
- impianti di protezione antincendio
La DiCo è relativa al singolo impianto.
Se, ad esempio, ti occupi dell’ampliamento di un impianto elettrico senza aver messo mani all’impianto di condizionamento o all’impianto idrico, il certificato di conformità sarà relativo solo all’impianto elettrico..
Similmente, se l’impianto esiste già e modifichi solo una parte di esso, la DiCo è relativa solo alla parte su cui sei intervenuto.
In ogni caso, però, dovrai assicurarti che a seguito del tuo intervento, l’impianto funzioni e sia messo in sicurezza.
Com’è fatta la dichiarazione di conformità e come deve essere compilata?
Ecco una guida pratica per la compilazione del modulo di conformità.
Troverai passo passo suggerimenti per completare il documento in maniera corretta e per chiarire ogni dubbio.
Scarica il PDF in fondo alla pagina e utilizza questo modello per certificare i tuoi impianti!
La prima sezione del Certificato è relativa ai dati anagrafici.
Dovrai indicare i tuoi dati (se ricopri il ruolo di Responsabile tecnico) o i dati del Responsabile Tecnico* che certifica l’impianto, insieme ai dati dell’impresa o ditta individuale di appartenenza. I dati devono coincidere con quelli contenuti nel Registro Imprese.
*Se la persona che dichiara la conformità dell’impianto corrisponde al Responsabile Tecnico, sarà sufficiente apporre una sola firma in calce alla dicitura “Dichiarante”. In caso contrario, sarà necessario inserire la firma del Titolare o del Legale Rappresentante dell’azienda. Anche il Responsabile dovrà firmare in calce alla voce “Responsabile Tecnico”.
Nella parte relativa all’indirizzo della sede, dovrai indicare esclusivamente la sede legale dell’impresa (come già indicato nel Registro Imprese).
In questa seconda sezione dovrai mettere una “X” su una delle due opzioni, in base alla tipologia di impresa di cui fai parte. Dopo aver inserito la sede della CCIAA a cui fai riferimento, dovrai indicare il numero di iscrizione dell’impresa, che trovi nella visura camerale.
È arrivato il momento di riassumere in poche parole l’intervento che hai effettuato, specificando semplicemente l’attività svolta e la tipologia di impianto.
Se ti viene chiesto di specificare in dettaglio gli interventi, dovrai scrivere tale relazione in un documento a parte, da allegare al modulo e da consegnare al cliente e al Comune.
La compilazione di questa riga della sezione è obbligatoria, non basta crociare l’attività svolta contenuta nella parte “Inteso come”.
Non sei sicuro di quale opzione sia più pertinente al tuo intervento?
Dovrai apporre una “X” su “Nuovo Impianto” se:
- al momento della realizzazione dell’impianto non ne esisteva già uno analogo;
- hai rinnovato completamente un impianto esistente.
Ad esempio: Hai appena terminato l’installazione di un impianto elettrico in un immobile di nuova costruzione, nel quale non era presente nessun impianto elettrico già esistente.
Dovrai selezionare “Trasformazione” se le modifiche sono finalizzate a:
- Rifacimento di una parte dell’impianto e tale attività non può essere considerata “manutenzione straordinaria”;
- Modifica delle prestazioni dell’impianto;
- Cambio delle condizioni di alimentazione dell’impianto;
- Modifica della destinazione d’uso dell’immobile;
- applicazione di prescrizioni di sicurezza;
Ad esempio, nel caso in cui tu abbia installato dispositivi di protezione come fusibili o interruttori automatici, tale intervento è considerato come attività di trasformazione dell’impianto e non semplice manutenzione.
Dovrai scegliere “Ampliamento” se il tuo intervento consiste nell’aggiunta di nuove parti o sezioni all’impianto.
Se, a titolo d’esempio, l’intervento che hai effettuato consiste nell’aggiunta di 5 prese elettriche che portano a un maggiore assorbimento e, dunque, al relativo cambio di magnetotermici differenziali, ciò comporta una modifica sostanziale e un vero e proprio ampliamento dell’impianto.
Infine, l’opzione “Manutenzione straordinaria” include i casi in cui gli interventi:
- non necessitano dell’utilizzo di attrezzi particolari
- non modificano totalmente le prestazioni dell’impianto
- sono necessari per far sì che l’impianto riacquisti le sue condizioni di esercizio ordinarie.
La manutenzione straordinaria prevede interventi di natura minore, come ad esempio l’aggiunta di una presa elettrica a un circuito già presente, purché non comporti l’aumento del numero di circuiti attualmente esistenti.
Se l’intervento non rientra in nessuna delle casistiche fino ad ora descritte, ad esempio la messa a norma degli impianti, dovrai tracciare una “X” su Altro.
Questa parte del modulo deve essere compilata con:
- i dati del committente, cioè colui che al termine dei lavori pagherà l’installatore,
- i dati del proprietario dell’immobile (se più di uno, è sufficiente inserirne uno),
- le informazioni relative alla destinazione d’uso dell’edificio.
Cosa succede in caso di contratti di subappalto?
In questa eventualità, la Dichiarazione deve essere rilasciata dall’impresa che ha eseguito i lavori. Alla sezione “Commissionato da” sarà indicata l’impresa che ha acquistato il lavoro, mentre il proprietario sarà il cliente finale (fatto salvo il caso in cui esso sia in affitto).
Siamo giunti all’ultima sezione della Dichiarazione di Conformità.
Qui sarà necessario indicare i dati del tecnico che ha redatto il progetto. Dovrai indicare (1):
- nome;
- cognome;
- qualifica
- quando obbligatorio (articolo 5, comma 2), gli estremi di iscrizione nell’Albo professionale, del tecnico che ha redatto il progetto.
⚠ Attenzione!
Sarà necessario inserire anche i dati di iscrizione del tecnico all’Albo professionale se:
- l’impianto ha potenza superiore a 6kw o fa parte di immobili con superficie maggiore di 400mq
- l’impianto elettrico è realizzato con lampade fluorescenti a catodo freddo ed è collegato ad impianti elettrici per i quali è obbligatorio il progetto. (in ogni caso, il progetto è necessario per impianti di potenza complessiva maggiore di 1200 VA resa dagli alimentatori);
- gli impianti elettrici hanno potenza maggiore di 200mq o l’impianto necessita di alimentazione superiore a 1000V (inclusa la parte in bassa tensione);
- gli impianti elettrici sono all’interno di unità immobiliari provviste, anche parzialmente, di ambienti soggetti a normativa specifica del CEI, in caso di locali adibiti ad uso medico o per i quali esiste un pericolo di esplosione o a maggior rischio di incendio, nonché per gli impianti di protezione da scariche atmosferiche in edifici di volume superiore a 200 mc;
- gli impianti elettronici sono collegati con impianti elettrici con obbligo di progettazione;
- gli impianti sono dotati di canne fumarie collettive ramificate, nonché impianti di climatizzazione per tutte le utilizzazioni aventi una potenzialità frigorifera pari o superiore a 40.000 frigorie/ora;
- impianti relativi alla distribuzione e l’utilizzazione di gas combustibili con portata termica superiore a 50 kw o dotati di canne fumarie collettive ramificate, oppure impianti relativi a gas medicali per uso ospedaliero e simili, compreso lo stoccaggio;
- impianti inseriti in un’attività soggetta al rilascio del certificato prevenzione incendi e, comunque, quando ci sono almeno 4 idranti o gli apparecchi di rilevamento sono in numero pari o superiore a 10.
Sarà inoltre necessario indicare le norme tecniche (2) a cui la pianificazione, esecuzione e verifica dell’impianto farà riferimento, distinguendo precisamente a quale attività si riferiscono.
Dovrai, poi, crociare le altre caselle, in base alla specifica situazione.
L’impresa installatrice è tenuta a rilasciare al committente la dichiarazione di conformità degli impianti ai sensi delle norme dell’all’art. 7. (3) Il committente o il proprietario è tenuto ad affidare i lavori di installazione, di trasformazione, di ampliamento e di manutenzione degli impianti di cui all’art. 1 ad imprese abilitate ai sensi dell’art. 3.
Inoltre, sarà necessario reperire gli altri documenti da allegare. Vediamo insieme quali sono e come si ottengono.
Quali documenti devono obbligatoriamente essere allegati alla Dichiarazione di Conformità?
Gli allegati obbligatori della Dico sono i seguenti:
- Schema/progetto dell’impianto;
- Copia della visura camerale per il riconoscimento dei requisiti del Responsabile Tecnico;
- Relazione sui materiali da utilizzare
Schema/progetto dell’impianto
Schema dell’impianto e/o progetto, il quale deve essere firmato e timbrato dal
- Responsabile Tecnico nel caso di impianto ordinario
- Professionista iscritto all’albo per altre tipologie di impianti.
⚠ Se l’impianto che hai realizzato o modificato è legato a interventi edilizi che necessitano del Permesso di Costruire (la vecchia Concessione edilizia) oppure la DIA o SCIA, come devi comportarti?
In questi casi, come Responsabile Tecnico che firma la DiCo, dovrai depositare il progetto dell’impianto insieme al relativo progetto edilizio, presso lo Sportello Unico per l’Edilizia del comune presso cui hai svolto gli interventi.
Schema e progetto: quali sono le differenze?
Lo “schema” non è altro che la descrizione dell’attività svolta. Tale documento viene definito “progetto” quando è realizzato da un professionista abilitato e iscritto all’albo.
Visura Camerale
Copia della visura camerale che certifica i requisiti tecnico-professionali del Responsabile Tecnico dell’azienda installatrice.
Relazione sui materiali utilizzati
Relazione riguardo i materiali utilizzati e la loro tipologia con specificazione del marchio e di eventuali certificati di prova, anch’essa firmata e timbrata dal Titolare dell’impresa o Ditta Individuale che svolge i lavori.*
Dichiarazioni di Conformità precedenti e DiCo parziali, relative agli altri impianti dello stesso immobile. Se presenti, è necessario allegare anche Certificati di Prevenzione incendi, Certificati di Collaudo Statico e altre certificazioni inerenti installazioni e manutenzioni dell’edificio.
*Non esiste un modello standard di riferimento per la relazione dei materiali utilizzati. Solitamente per interventi relativi a impianti complessi, gli installatori tendono a specificare nel dettaglio tutti materiali utilizzati.
Per attività su impianti di piccole dimensioni, invece, viene utilizzato un modello che indica esclusivamente i marchi dei prodotti e la marcatura.
Ecco un esempio di come puoi strutturare la Relazione sui materiali utilizzati.
Per procedere alla compilazione della Dichiarazione di Conformità, dovrai richiedere al cliente:
- i dati catastali dell’immobile, contenuti nella Visura Catastale che si compone di: sezione urbana, foglio, particella, subalterno e comune.
- dati anagrafici del proprietario dell’edificio.
Le sanzioni
I professionisti che realizzano e firmano la dichiarazione di conformità hanno specifiche responsabilità. Di conseguenza, l’errata compilazione o la mancanza di allegati obbligatori può portare a elevate sanzioni. Vediamone alcune.
Il DM 37/08 specifica che in mancanza di rilascio della Di.Co, l’installatore incorre in sanzioni amministrative a partire da €100 fino a un massimo di €1.000.
L’installatore, inoltre, rischia sanzioni amministrative fino a €10.320 euro in caso di mancata realizzazione del progetto per impianti per cui vige l’obbligo di allegare quest’ultimo.
Anche l’invio della Di.Co è un passaggio di fondamentale importanza. Se la copia della dichiarazione per nuovi impianti realizzati in edifici già in possesso di abitabilità non viene inviata al comune, si va incontro ad una multa a partire da €1.000 € fino a un massimo di 10.000 €, in base alla complessità dell’impianto e al suo grado di pericolosità.
Diversamente, nel caso in cui la Dichiarazione di Conformità non sia veritiera, il professionista viola l’art. 481 del Codice Penale di “Falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità”. A tale violazione possono essere aggiunti ulteriori reati, in base alla tipologia di impianto e alla tipologia di errore commesso.
Infine, la normativa prevede che gli impianti siano realizzati secondo la regola dell’arte, per cui, in caso di installazione non corretta, il professionista può incorrere in multe fino a 10000 €. Ciò potrebbe implicare anche provvedimenti disciplinari da parte degli ordini professionali, rischiando la sospensione dell’abilitazione di installatore.
Conclusioni
Ora hai tutte le informazioni di cui hai bisogno per compilare senza problemi la Dichiarazione di conformità. Non ti resta che iniziare a compilare la DiCo per te o per il Responsabile Tecnico della tua azienda!
Attenzione, però! Per essere riconosciuto come Responsabile tecnico e firmare la Di.Co devi essere abilitato secondo la legge, sulla base dei requisiti definiti dal DM 37/08. Secondo la normativa, infatti, devi richiedere in CCIAA il riconoscimento della lettera ministeriale in relazione alla specializzazione della tua professione.
Perciò, se sei un impiantista ma ti mancano i requisiti per certificare i tuoi lavori, oppure sei un installatore riconosciuto secondo la lettera A ma hai necessità di ottenere anche la Lettera C, scopri come abilitarti!
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