FER 1, FER 2 e Parco Agrisolare 2023: nuovi decreti per l’energia rinnovabile
- 3 Settembre 2022
- E-Lab Formazione
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![tecnico che lavora con pannelli fotovoltaici su edificio agricolo-parco agrisolare-fer](https://www.elabformazione.it/wp-content/uploads/2022/09/installatore-fotovoltaico-al-lavoro-su-tetto.jpg)
Le proposte attuali
La transizione ecologica rappresenta un punto di riferimento del Piano di ripresa italiano (PNRR) in quanto permette di rendere il sistema italiano più sostenibile nel lungo termine, aumenta la consapevolezza delle tematiche ambientali e permette di essere più resilienti nei confronti dei cambiamenti climatici.
Ilaria Fontana, sottosegretario di Stato per la Transizione ecologica, conferma che sono in arrivo due decreti importanti in ambito rinnovabile: il nuovo Decreto FER 1 e FER 2.
Con il decreto n.149, pubblicato in Gazzetta il 28 giugno 2022, il PNRR introduce il cosiddetto “Parco Agrisolare”, che prevede lo stanziamento di incentivi a fondo perduto per la realizzazione di impianti fotovoltaici fino al 2026.
A ciò si aggiunge il decreto 27 gennaio 2022 del Ministero dello Sviluppo Economico a fine gennaio 2022, che attua l’Investimento 5.1 “Rinnovabili e batterie” del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza), tramite lo strumento agevolativo dei contratti di sviluppo. Si tratta di incentivare il settore dell’energia rinnovabile , promuovendo le tecnologie PhotoVoltaics (PV), l’industria eolica e il Settore batterie tramite un investimento totale pari a un miliardo di euro.
Nuovo decreto FER 1
Il Sottosegretario Fontana ha annunciato l’approvazione di un nuovo Decreto FER 1, finalizzato all’incentivazione delle tecnologie più mature che presentano un profilo di costi fissi bassi o, comunque, suscettibili di sensibile riduzione.
Si tratta della versione aggiornata del DM 4 luglio 2019 (FER 1), pubblicato nel 2019 in Gazzetta Ufficiale.
Il primo Decreto FER 1 aveva l’obiettivo di incentivare gli impianti alimentati dai gas residuati e dall’energia idraulica, l’eolico on shore e il solare fotovoltaico.
Secondo le previsioni, il Decreto doveva permettere un aumento della produzione rinnovabile di circa 12 miliardi di kWh. Le priorità riguardavano i lavori per la riqualificazione di fabbricati rurali e per l’installazione su edifici pubblici come scuole e ospedali , impianti su zone di interesse ai fini della bonifica, impianti idroelettrici e tutte le installazioni collegate alla rete elettrica e alle colonnine per ricaricare le auto elettriche.
Cosa prevede il FER 2
Il Decreto FER 2, che sarà adottato nel breve tempo, punta a disciplinare gli incentivi necessari a realizzare impianti a biogas, biomasse e quelli geotermici, solari ed eolici offshore.
È il Ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, ad aver annunciato nelle scorse settimane, che il decreto sarà presto reso disponibile.
FER 2 sarà dedicato al sostegno delle fonti non ancora del tutto mature e con costi elevati d’esercizio e prevede una programmazione a 5 anni.
Il decreto indica in dettaglio i requisiti necessari per accedere agli incentivi, che comprendono l’assenza di cauzione per impianti che partecipano alle procedure di richiesta degli incentivi, una valutazione veloce per progetti di impianti con potenza superiore a 10 MW; graduatorie definite sul ribasso e la verifica dell’idoneità delle aree per i grandi impianti.
Il parere di ARERA
Recentemente, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), ha fornito un parere sulla bozza del decreto FER 2. Si tratta di:
- ripartire in anticipo i contingenti di potenza in base all’area geografica
- allinearli coerentemente con le potenze autorizzate, così da evitare eventuali difetti al momento delle offerte all’asta
- modificare le indicazioni circa i calcoli degli incentivi, in modo da portare ad un aumento della produzione nei momenti della giornata in cui c’è maggiore richiesta.
Parco Agrisolare
Lo scorso 25 marzo 2022, il ministro Patuanelli ha firmato il decreto ministeriale che definisce le direttive per l’avvio di “Parco Agrisolare” che indirizza 1,5 miliardi di euro dei fondi PNRR all’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici ad uso agroindustriale, agricolo e zootecnico.
I fondi ammontano a 1,5 miliardi di euro, di cui:
- 1,2 miliardi di euro per realizzare interventi relativi alla produzione agricola primaria;
- 150 milioni di euro per la realizzazione di interventi nel settore della trasformazione di prodotti agricoli in altri prodotti agricoli (che hanno subito una trasformazione, ma sono in diretta connessione con i prodotti originari.
- 150 milioni di euro per la realizzazione degli interventi per la trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli.
Il bando prevede agevolazioni per l’installazione di impianti fotovoltaici a fondo perduto per le Imprese del Sud: almeno 40% delle risorse complessive è, infatti, destinato al finanziamento di realizzazioni in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
I destinatari del Decreto
Il Decreto definisce con chiarezza le figure ammesse a beneficiare degli incentivi, ossia:
- le cooperative e i consorzi agricoli
- gli imprenditori agricoli, siano essi in forma societaria o individuale
- le imprese agroindustriali
Le attività idonee all’ utilizzo degli incentivi
I fondi del Parco Agrisolare possono essere anche utilizzati per:
- rimuovere o smaltire l’amianto dai tetti
- isolare termicamente le strutture
- realizzare sistemi di aerazione degli edifici tramite tetti ventilati e camini di evacuazione
Tali attività, devono essere propedeutiche al miglioramento delle strutture prese in considerazione e destinate alla loro riqualificazione e all’efficientamento energetico.
Per accedere al Bando, la spesa massima ammissibile per ogni singolo progetto è di 750.000,00 euro, nel limite massimo di euro 1.000.000 per singolo soggetto beneficiario. Le domande possono essere presentate online sul portale del Gestore dei Servizi Energetici dal 27 settembre al 27 ottobre.
L’obiettivo finale del Decreto e del relativo Bando è promuovere l’installazione di pannelli fotovoltaici con una nuova capacità di generazione di 375.000 Kw da energia solare.
Aggiornamento: maggio 2023
Nuovo bando per Parco Agrisolare nel 2023
In arrivo, nel 2023, un nuovo bando relativo al Parco Agrisolare da 1 miliardo di euro, per incentivare sempre più l’installazione di impianti fotovoltaici, in particolare nelle zone agricole e zootecniche.
Cosa cambia rispetto alla versione precedente?
Innanzitutto, il nuovo bando definisce una potenza di picco installabile superiore, passando da 500 kWp a 1 MWp. Il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, in realtà, non aggiunge nuove risorse, ma punta a recuperare quelle inutilizzate, stanziate in occasione del primo bando.
A cambiare sono anche i limiti per l’acquisto e l’installazione dei sistemi di accumulo, che passano da 50 mila e 100 mila euro, mentre il limite di spesa massimo sarà di 1500 euro/kWp. Quest’ultimo potrà arrivare a un massimo di 2500 euro/kWp solo se l’installazione prevede anche l’applicazione dei sistemi di accumulo.
A ciò si possono cumulare ulteriori 30.000 € per dispositivi di ricarica.
Con questa nuova versione, gli incentivi riguardano anche tutte le attività di smaltimento amianto, isolamento termico dei tetti, nonché la realizzazione di intercapedine d’aria.
Ad essere esclusi, invece, gli interventi di:
- acquisto di beni usati e in leasing;
- acquisto di dispositivi per l’accumulo dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici già esistenti;
- lavori in economia;
- i pagamenti a soggetti privi di Partita Iva.
Dell’intero miliardo di euro stanziato:
- 775 milioni di euro sono per imprese di produzione agricola
- 150 milioni di euro a imprese di trasformazione agricola
- 75 milioni di euro alle imprese dell’agroindustria.
Il D.Lgs 199/2021
Attualmente il Governo è a lavoro nell’ambito della decarbonizzazione dell’economia riguardo la risoluzione della crisi energetica.
Il sottosegretario Fontana ha fatto il punto sul D.Lgs 199/2021, che recepisce la direttiva europea Red II e indica i criteri e le procedure per la sostituzione dell’amianto con il fotovoltaico e per l’installazione del fotovoltaico nelle aree idonee.
Il Decreto fissa gli incentivi, gli strumenti e il quadro completo giuridico e finanziario. Prevede, l’incremento del 60% della copertura dei consumi energetici da fonti rinnovabili e sancisce le procedure da seguire per l’installazione di tali impianti.
La legge 34/2022 e il Decreto Bollette ed Energia DL 17/2022
Una novità importante è il DL 17/2022 che mira a semplificare l’installazione degli impianti con fonti rinnovabili, disponendo che l’installazione di impianti termici e fotovoltaici sugli edifici o su strutture e manufatti fuori terra, nonché la realizzazione delle opere atte alla connessione alla rete elettrica, sia considerata come intervento di manutenzione ordinaria. Di conseguenza non sarà necessario richiedere permessi e autorizzazioni.
Il DL 17/2022 definisce, inoltre, l’assegnazione di 145 milioni di euro del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione concedendo, fino al 30 novembre 2023, un credito d’imposta alle imprese che investono nel miglioramento dell’efficienza energetica e promuovono energia da fonti rinnovabili in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
La Legge 34/2022 converte il DL 17/2022 in legge. Inoltre, fissa alcune novità, legate principalmente a contenere gli aumenti dei prezzi del gas e dell’energia elettrica. A ciò si aggiunge la conferma di una quarta cessione dei crediti e le modifiche al Testo Unico Edilizia.
Bonus Fotovoltaico
In realtà, un provvedimento specifico in tal senso non esiste.
Le agevolazioni relative all’installazione di pannelli fotovoltaici fanno riferimento ai Bonus Ristrutturazioni edilizie e al Superbonus.
In ogni caso, il Bonus Ristrutturazioni prevede detrazioni fiscali del 50% per progetti che non superano i 96 mila euro,relativi al risparmio energetico.
Similmente, con il Superbonus, si può ottenere una detrazione del 110%, purché insieme agli interventi sul fotovoltaico siano realizzate opere principali di efficientamento energetico, ad esempio la posa del cappotto termico e l’edificio ottenga un miglioramento di almeno due classi energetiche.
Il sostegno del governo verso la decarbonizzazione e la risoluzione della crisi energetica appare compatto. La sfida è quella di incentivare la produzione da fonti rinnovabili e contenere i costi dell’energia, grazie al rilancio delle politiche industriali e alle energie rinnovabili.
Legge Concorrenza
Lo scorso 27 agosto è entrata in vigore la Legge Concorrenza, la quale prevede, tra i punti cardine, la semplificazione delle procedure amministrative per il settore delle fonti rinnovabili.
L’ articolo 26 evidenzia la necessità di adottare, entro il 27 agosto 2023 (12 mesi dall’entrata in vigore della Legge), nuovi decreti relativi alla semplificazione della gestione amministrativa.
Tra i punti principali oggetto dei futuri decreti, ritroviamo la necessità di individuare e semplificare le attività oggetto di procedimento di segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), di silenzio assenso e quelle per cui è sufficiente la mera comunicazione preventiva.
I principi a cui dovranno far riferimento i nuovi decreti riguardano:
- la ricognizione e il riordino della normativa vigente in materia di fonti energetiche rinnovabili
- l’eliminazione di autorizzazioni, pratiche e adempimenti non indispensabili (esclusi quelli previsti dalla normativa dell’UE e quelli a tutela degli interessi costituzionalmente rilevanti);
- il coordinamento delle disposizioni legislative vigenti tramite le modifiche atte a garantire la coerenza della normativa sotto il profilo giuridico e logico;
- l’estensione dell’ambito delle attività private liberamente esercitabili
- la riduzione delle fasi relative alle procedure, accorpando le funzioni in base a settori omogenei e individuando discipline e tempi standard per tipologie omogenee di procedimenti
- la garanzia di far riferimento a una disciplina chiara, semplice, unica e completa, in materia di fonti energetiche rinnovabili
- la digitalizzazione delle procedure
- la necessità di adeguare i livelli di regolazione a quelli definiti dall’Unione Europea.
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